Detrazioni fiscali per abbattimento barriere architettoniche: quali sono e come richiederle

Ilma - Rampa in acciaio per disabili

Le barriere architettoniche purtroppo sono una realtà con le quali persone con deficit visivi o di deambulazione devono fare quotidianamente conto.
La cronaca periodicamente ci informa delle difficoltà quotidiane incontrate da queste persone, come nel caso del centro storico di Bologna difficilmente accessibile per chi ha delle limitazioni. Per fortuna il fisco ha previsto delle agevolazioni per l’acquisto e implementazione di installazioni che riducono la portata delle barriere architettoniche: abbiamo quindi anche buone notizie, come la storia di Emo Gruppioni il disabile che da 15 anni non riesce a uscire di casa e che ora finalmente potrà farlo, siccome il suo condominio potrà installare l’ascensore con il bonus 110%.

Molte volte comunque le persone disabili hanno esigenze particolari di spostamento che gli ambienti cittadini non sono di propria natura predisposti a soddisfare, ma soltanto con appositi interventi. Interventi spesso costosi, che condomini e amministrazioni cittadine spesso rimandano in attesa di trovare fondi necessari.

Quali sono le agevolazioni fiscali a disposizione dei cittadini per rimuovere le barriere architettoniche che ostacolano la visita dei disabili?

Le agevolazioni fiscali per abbattere le barriere architettoniche

L’Iva agevolata al 4% si applica per l’acquisto di mezzi necessari alla deambulazione e al sollevamento dei disabili (es. servoscala) e per acquistare sussidi tecnici e informatici rivolti a facilitare l’indipendenza dei portatori di handicap.

Per lavori di ristrutturazione edilizia sugli immobili finalizzati a rimuovere le barriere architettoniche è possibile usufruire della detrazione Irpef.
La detrazione si ripartisce in dieci quote annuali di pari importo, nell’anno in cui si eroga la spesa e in quelli successivi.

La percentuale di detrazione è di:

L’Agenzia delle Entrate ci informa che per gli interventi rivolti all’eliminazione delle barriere architettoniche è possibile fruire di una detrazione ai fini Irpef da ripartire in dieci quote annuali di pari importo, nell’anno in cui è sostenuta la spesa e in quelli successivi.

Spese per eliminazione delle barriere architettoniche – Quali rientrano?

Per lo svolgimento di servizi funzionali a questi lavori si applica IVA agevolata del 4% anziché quella ordinaria, come nel caso delle piattaforme elevatrici come servoscala (che permettono alle persone con limiti negli spostamenti a superare le barriere architettoniche), le poltrone e i veicoli per inabili e minorati non deambulanti.

Devi sapere inoltre che la detrazione:

Detrazioni fiscali per barriere architettoniche del 75%

L’agevolazione sui lavori per una migliore accessibilità degli edifici per le persone con disabilità – introdotta in Legge di Bilancio 2022 – prevede una detrazione del 75% in 5 anni delle spese sostenute per lavori di abbattimento delle barriere architettoniche in edifici esistenti (quindi non in corso di realizzazione).
L’Agenzia delle Entrate spiega che la detrazione non è riservata alle persone con disabilità, ma ne possono usufruire tutti, al fine di rendere le abitazioni pienamente accessibili.

Queste misure si aggiungono a quanto già previsto per i lavori di abbattimento delle barriere architettoniche agevolati dal superbonus 110%. In questo altro caso però gli interventi devono essere diretti a eseguire altri lavori principali (“interventi trainanti”), eseguiti allo scopo di migliorare le due classi energetiche delle prestazioni delle abitazioni. Invece, in questa agevolazione non sono previsti altri lavori principali a cui rifarsi.

Le nuove detrazioni sui lavori di abbattimento delle barriere architettoniche

La detrazione del 75% viene ripartita su 5 quote annuali di uguale importo e spetta sulle spese (che devono essere attestate),per eseguire lavori di abbattimento e superamento delle barriere architettoniche in edifici residenziali, realizzati dal 1 gennaio 2022 al 31 dicembre 2022.

Il limite massimo delle spese viene rapportato con il numero delle unità immobiliari in cui è composto l’edificio (da un massimo di 50.000 euro per edifici unifamiliari a 30.000 euro per unità immobiliare nel caso di edifici composti da più di 8 unità).

50.000 euro per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno;
● 40.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari;
30.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.

La cifra detratta, ovviamente, non può eccedere l’imposta dovuta.

La nuova detrazione permette di riscuotere l’importo in modo più rapido, senza aspettare 5 anni di rientro della detrazione. É possibile infatti scegliere tra:
● Sconto in fattura: un contributo sotto forma di sconto sulla spesa da corrispondere, che può arrivare fino a un importo massimo pari al corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore che ha eseguito i lavori (che in seguito le recupererà sotto forma di credito d’imposta,con facoltà di cessione del credito ad altri soggetti)
● Credito d’imposta: la conversione dell’importo in credito d’imposta, con possibilità di successiva cessione ad altri soggetti

Quali interventi sono ammessi nel bonus per la detrazione di barriere architettoniche?

Gli interventi ammessi sono quelli che rientrano nei parametri tecnici previsti dal decreto ministeriale del 14 giugno 1989, n. 236. Sono ammesse anche le spese sostenute per gli interventi di automazione degli impianti degli edifici per rimuovere le barriere architettoniche, oltre alle spese da sostenere per smaltire e bonificare i materiali, in caso di sostituzione dell’impianto.

Lascia un commento